La
fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta sono
fondamentali nella carriera artistica di Sassu per la
scoperta della ceramica. In quegli anni infatti Sassu
era ad Albissola, spinto da Tullio Mazzotti, e lì si
ritrovava a lavorare fianco a fianco con i più grandi
artisti dell'epoca. Non si trattava solo di uno scambio
culturale, ma di una vera e propria vita insieme che li
portava a conoscere le persone più svariate e a
ritrovarsi nei luoghi più frequentati.
Così nascono diversi ritratti di persone non
identificate e che non sappiamo neanche se il maestro
conoscesse o avesse solo visto in questi luoghi.
Ritratti che sono spesso disegni, o che, come nel caso
di "Ritratto di donna" degli anni Cinquanta, vengono
sviluppati su tela. Rimane comunque la prerogativa
dell'appunto, come si può vedere sul lato sinistro di
questo olio, in cui il maestro abbozza un volto di un
uomo.
La
graziosa Gabriella
nasce invece in tutt'altro periodo e luogo, nella Milano
degli anni Novanta, ma presenta la stessa caratteristica
di un ritratto non contestualizzato precisamente, con un
tipo di pittura rapida come se si trattasse di un
bozzetto o come già accennato, di un appunto, questa
volta realizzato su cartone, ma sempre ad olio.
Nonostante non sia dato a intendere dal dipinto, la
donna è un'attrice che Sassu vide in uno spettacolo al
Teatro Nazionale di Piazza Piemonte, e che ricorre in
diverse tele di quest'epoca.
Tutt'altro genere di ritratto è quello che Sassu
realizza per Laura Pomini, la vincitrice del concorso
"La modella per l'arte" nel 1985, una rassegna
della Regione Piemonte nel comune di Acqui Terme. Al
contrario dei dipinti appena trattati, questo è un
esemplare di nudo, che l'artista amava dipingere
soprattutto in ambito mitologico e nelle Maison
Tellier.
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